SempliceMente Lu

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mercoledì 27 aprile 2011

Con...FusioN....

Banner DEFINITIVO RECIPE TWO

La prima volta che vidi questa scultura confesso di averla associata alle strane creature mutanti che popolano il lago di Springfield "figlie" della centrale nucleare di Mr. Burns che ivi scarica i suoi rifiuti tossici  (sarà che guardo troppo i Simpson o forse che mi sono lasciata "condizionare" dalla purtroppo attuale Fukushima!!??!!)
Sennonché qualcosa ha "mutato" le mie associazioni di idee nobilitando la scultura dal negativo Mutante al positivo Fusion!
Ecco i fatti: giovedi u.s.  siamo stati ospiti a pranzo della mia amica gingolotta e famiglia, per l'occasione il gingolotto chef ha cucinato per noi e.....EUREKA... eccola là.... la ricetta giusta per questa scultura: una fusione di sapori, colori, tradizioni, davvero molto molto buona (complimenti allo chef e alla sua bravissima aiutante!!!).
Di che ricetta si tratta??? Lo scopriremo prossimamente sul blog Gingolotti.
A presto!!!!!
Ed ecco come annunciato la ricetta da abbinare all'opera, estrapolata da qui e che copio/incollo di seguito:

" Tacchino alla Boula"
(conosciuto anche nella versione Pollo alla Boula o Maiale alla Boula), cavallo di battaglia del mio adorato consorte, e da lui cucinato per l'occasione: pietanza di una bonta' inenarrabile (la foto non le rende giustizia).
Caratteristica fondamentale del piatto e' la marinatura della carne, che, dopo essere stata tagliata a cubetti, viene lasciata, appunto, a "marinare" in succo di limone, aceto e olio per almeno un'ora. In seguito viene cotta (possibilmente in wok) con olio, aglio, cipolla, carote, peperoni e tutto quello che si ha in dispensa al momento (olive, pomodori secchi, capperi, carciofini e chi piu' ne ha piu' ne metta). In effetti questo piatto ha poche costanti.
La cottura viene accompagnata da spruzzate di vino bianco, aceto e spezie a piacere (menta, timo, origano, prezzemolo, basilico). Una volta cotto, il piatto viene servito insieme a riso bianco".
Garantisco sulla "bonta' inenarrabile" :)
Per quanto riguarda la foto, visto che per l'occasione lo chef  aveva curato anche l'estetica del piatto mi riprometto di inserirla appena il papino giramondo rientra dai suoi impegni in Puglia e la scarica dal cellulare.... tranquilli per il 16 maggio (data di scadenza del contest) riuscirò ad assemblare tutto..... o almeno spero... ;)

16 maggio: E proprio sulla scademza ecco la foto


Grazie Laura


martedì 5 aprile 2011

Bracciali

Turtle bracelet



e la variante :                                                Ladybug bracelet

domenica 3 aprile 2011

I BISCOTTI DELLA SIGNORA CATERINA: SECONDA RICETTA

Ed ecco come anticipato la ricetta dei:
PASTICCINI ALLE MANDORLE
1 kg di mandorle spellate ma non tostate
700 gr di zucchero
Q.b albume (circa 6)
la buccia di 3 limoni
1/2 tazzina di limoncello (facoltativo)
1/2 tazzina di alchermes (facoltativo)

La sera prima
Lavare le mandorle e lasciarle in ammollo 10/15 min. Scolare, asciugare e tritare finemente (la signora usa il tritacarne, io ho usato il mixer) insieme alla buccia dei 3 limoni. Aggiungere lo zucchero e continuare a frullare per amalgamare bene il tutto. Mettere il composto così ottenuto in una ciotola capiente, aggiungere il limoncello e l'alchermes e dare una prima mescolata, aggiungere gli albumi poco per volta per potersi regolare con la consistenza (deve essere "umido" e morbido - a me ricorda un pò la consistenza della mela grattuggiata) e impastare (come per fare le polpette). Coprire e lasciar riposare tutta la notte.

Il mattino dopo
Verificare la consistenza, se necessario aggiungere dell'altro albume.
A questo punto si può procedere in due modi:
  1. Con l'aiuto della sac a poche col beccuccio liscio e grande fare le paste e guarnirle con ciliegie candite e/o mandorle tagliate a metà per il lungo.
  2. Si formano delle "polpette" che si passano, schiacciando leggermente, nello zucchero semolato e si guarniscono come al punto 1.
Sia nel primo che nel secondo caso poggiarle direttamente sulle teglie ricoperte di carta forno.
Infornare in forno caldo a 160°c statico per 20 min circa (non devono scurirsi ma colorarsi leggermente  altrimenti si asciugano troppo e si induriscono) e finire con 2 min di ventilato.

ATTENZIONE: Aspettare che siano freddi prima di toccarli altrimenti si rompono (tipo la frolla).